- Pubblicata il 29/10/2024
- Autore: Tullio
- Categoria: Racconti erotici etero
- Pubblicata il 29/10/2024
- Autore: Tullio
- Categoria: Racconti erotici etero
Estate hard - Potenza Trasgressiva
Quando ero studente per guadagnare qualche soldo facevo il cameriere in un albergo dell’avvocato riviera romagnola. Spesso in quel periodo mi capitarono diverse occasioni di scopare sia ragazze sopratutto straniere e signore sposate sia italiane che straniere. L’episodio che vi voglio raccontare avvenne un giorno di agosto. Durante una sera stavo servendo la cena quando notai in un tavolo due signore ed un bambino,appena arrivati.
Li notai perché una era una giovane signora molto bella peraltro vestita in maniera particolarmente sex,mostrando con disinvoltura una profonda scollatura dalla quale si vedevano chiaramente due grosse tette.
L’altra signora meno giovane ma altrettanto bella molto somigliante alla giovane,per cui pensai fossero mamma e figlia.Ne ebbi conferma perché sentii il bambino chiamare prima la mamma è poi la nonna. Mi precipitai subito al loro tavolo per lordinazione e fra una portata e l’altra entrai in confidenza soprattutto con la nonna alla quale ero risultato simpatico. Così seppi che erano di Milano e che i rispettivi mariti,impegnati per lavoro li raggiungevano soltanto il sabato. Alla fine della cena il bambino disse che desiderava un gelato alla crema che in albergo non avevamo per cui le suggerì che abbastanza vicino all’albergo vi era una buonissima gelateria.
Intanto durante la cena non avevo mai smesso di fissare il mio sguardo sulle tette della giovane signora e la mamma da esperta donna aveva notato tutto,e per mettermi a mio aggio disse: io mi chiamo Raffaella e mia figlia Roberta, e saremmo grati se ci indicasse con precisione la gelateria. Io risposi che io avevo finito il mio turno di lavoro e che in due minuti li avrei accompagnati io stesso alla gelateria. Così dopo un po’ ci recammo alla gelateria dove il bambino mangiò il gelato alla crema.
La giovane signora ringraziò e disse che era l’ora di rientrare in albergo e mettere a letto il bambino.
Io risposi che se non avessero quella particolare fretta mi avrebbe fatto piacere farle conoscere un locale dove facevano degli straordinari cocktail. La nonna che aveva intuito le mie intenzioni disse alla figlia che ci avrebbe pensato lei a portare a dormire,per cui Roberta poteva accettare l’invito da me avanzato. Roberta dapprima fu recalcitrante ma dopo le insistenze della mamma accettò. Così io e Roberta andammo al bar a bere un magnifico cocktail.Dopo una mezz’ora ritornammo in albergo e notai che Roberta era particolarmente allegra e contenta. Le chiesi se avesse voglia di fare ancora quattro chiacchiere ed alla risposta positiva chiamai l ascensore per andare al pino attico dove vi era la mia stanza. Appena entrati in ascensore dissi a Roberta che era bellissima e la baciai. Lei rispose al bacio con trasporto e mise la sua mano sul mio cazzo sopra il pantalone
dicendo che aveva voglia di sesso. Fu un attimo entrammo nella mia stanza e velocissima mente rimanemmo entrambi nudi supereccitati, Io avevo il cazzo già durissimo e Roberta rimase sconvolta dicendo che non aveva mai visto un cazzo così grosso. Che quello di suo marito era meno della metà e che anche i cazzi che aveva preso prima del matrimonio erano tutti più piccoli. In un attimo prese il mio cazzo in mano e cominciò a spugnettarlo mentre io le leccavo le tette. Dopo cominciò a farmi un gran pompino ed io la feci girare per leccarle la fica. Andammo avanti per un bel po’ con Roberta che godeva per le mie leccate ed io che stavo per sborrare Ma Roberta interruppe il pompino e dissi: scopami,ficcami il tuo cazzone nella mia fica super eccitata
Fammi sentire come è più bello un cazzo grosso,spaccami la fica, voglio essere la tua puttana,mi sento sempre più Troia. Trombami forte. Che se sei bravo mi faccio inculare,puoi rompermi il culetto ancora vergine.
Io più la scopavo più lei lo voleva più forte e gridava che le stavo sfondando la fica che godeva come una Troia che non dovevo smettere di chiavarla e di sborrare nella sua fica perché voleva sentire la sborra calda.
Continua
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